«Una struttura a disposizioni delle Istituzioni che interagisce con il territorio per dimostrare che anche a Siracusa si può fare, e bene, accoglienza e integrazione. Quello che l’Italia sta facendo in questo momento per affrontare il fenomeno immigrazione è di grande impegno. Quello che il popolo siciliano sta facendo e messo in campo, anche in termini di risorse umane e di volontariato, è uno sforzo immenso del quale andare fieri, dimostrando di essere un popolo accogliente».
Così Sebastiano Scaglione, presidente della cooperativa sociale Passwork, che con altre due cooperative, Iris e Il Sole, gestisce il CPSA “CAPOCORSO” in via San Tommaso 1 a Siracusa, lungo la statale per Floridia, che ospita una cinquantina di ragazze minori straniere non accompagnate, inaugurato ieri, venerdì, in occasione della celebrazione della Giornata Nazionale del Dono.
La manifestazione, promossa in collaborazione con il Consorzio Solco, rete di imprese sociali siciliane e la Fondazione Ebbene, ha visto la presenza della dott.ssa Caterina Minutoli, Capo di Gabinetto del Prefetto di Siracusa, Armando Gradone, impossibilito ad essere presente per altri impegni, e l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Siracusa, avvocato Giovanni Sallicano, ed ha voluto essere un momento per donare alla comunità un pomeriggio di apertura e riflessione sul tema del volontariato e dell’accoglienza.
«Un grande sforzo comune, quello dell’accoglienza – ha detto la dott.ssa Caterina Minutoli nel portare il saluto del Prefetto Armando Gradone – non solo delle istituzioni ma anche del volontariato, delle associazioni, del territorio. Spesso si fa l’errore, al momento del loro arrivo al porto di Augusta, di vedere e di prendere numeri. Mentre invece sono uomini, donne, ragazzi e bambini che hanno bisogno di aiuto, e allora facciamo di tutto per accoglierli al meglio. A questa struttura, “CAPOCORSO”, abbiamo affidato, come Prefettura, uno dei compiti più delicati, quello di assistere e dare accoglienza alla parte più debole e fragile del fenomeno migratorio, le ragazze minori non accompagnate. E devo dire che eventi come quello di oggi, così ricco di testimonianze e di “dono”, sono significative e danno un senso a questo impegno. Speriamo che da questa giornata vengano fuori nuovi volontari e nuove forze. L’impegno del Prefetto e della Prefettura saranno sempre al fianco di strutture ed iniziative come questa».
Protagonista dunque della giornata è stato il DONO. È stato scelto, infatti, di non chiedere doni materiali ma di chiedere alla comunità risorse in termini di volontariato, di tempo, ovvero, donare una parte di sé. Molti hanno dei doni speciali e in tanti cercano un canale per poterli regalare, a favore di chi ne ha più bisogno.
«Quello che inauguriamo – ha sottolineato Ina Ragusa, presidente della cooperativa Iris, che da 30 anni si occupa di sociale a Siracusa e in provincia – è un luogo dove le ragazze, appena sbarcate e dopo le vicissitudini di un lungo viaggio, spesso fatto di violenza, per fuggire da situazioni di grande disagio e di altrettanta violenza, possono ritrovare un po’ di serenità. Il territorio ha bisogno di luoghi che si occupano di accoglienza, per ridare dignità a chi sta male. E il farlo bene, come ci sforziamo di farlo noi, fa bene a noi, alle nostre ospiti e all’intera comunità».
E la comunità, il territorio, possono rispondere condividendo la gioia dell’apertura verso l’altro uguale e diverso, abbattendo il muro della diffidenza e della paura, arricchendo la propria conoscenza e le proprie relazioni.
Questo il senso della Giornata nazionale del Dono, che “CAPOCORSO” ha voluto celebrare con una festa, animata dalla musica del gruppo “Calmapparente” che ha donato questo momento musicale, come ha spiegato il suo rappresentante, Salvatore Alderuccio, da un aperitivo multietnico e dall’esibizione delle giovane ragazze ospiti in balli e canti tradizionali di una parte delle popolazioni africane.
Un punto di partenza per incrociare domanda e offerta in un mercato fatto non di soldi ma di tempo o professionalità donate.
Come quelle che ha voluto portare ieri Sean Neri del gruppo “The Accademy”, che a Siracusa si occupa di corsi di lingua inglese. Loro mettono a disposizione delle ragazze di “CAPOCORSO” alcuni posti per imparare la lingua inglese.
O la disponibilità data da Amelia Grasso, nel corso delle testimonianze di ieri, per conto dell’Associazione Zuimama, che sempre a Siracusa si occupa di animazione e di organizzare iniziative per infanzia e adolescenti, nell’accompagnare Passwork, Iris e Il Sole, in questa esperienza di accoglienza.
«Ringrazio quanti ci sono vicini e hanno voluto donare qualcosa – ha detto Andrea Baffo, presidente della cooperativa Il Sole di Floridia – per rendere dignità a queste ragazze e rendere più ricca l’accoglienza . in questi giorni, tra l’altro, ci siamo emozionati come non mai, pur essendo molti di noi anche genitori, per la nascita di un bambino tra le nostre ospiti. Un nuova vita che deve rappresentare una nuova speranza per un futuro migliore per queste giovani donne fuggite dalla guerra e dalle violenze. Per riuscire in questo obiettivo occorre che ognuno di noi deve donare un po’ di se. Allarghiamo e diffondiamo, dunque, la cultura del dono».
A condividere il momento e la festa, nel corso della quale le ragazze ospiti hanno mostrato grande impegno nell’accorciare le distanze della lingua grazie ai corsi di italiano che seguono, cantando l’Inno Nazionale italiano, presenti anche rappresentanze di ospiti delle altre strutture per l’accoglienza dei migranti gestite da Passwork: lo Sprar “Obioma” di Canicattini Bagni per donne vittime di tratta; lo Spra “Obioma” di Floridia per ragazzi migranti; e i ragazzi minori stranieri non accompagnati di Casa “Aylan” sempre di Canicattini Bagni.